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BOKANTÈ | ADA MONTELLANICO QUINTETTO

BOKANTÈ

For the international music ensemble Bokanté, connection is the foundation upon which all things are built. Among the members themselves, the connections span almost two decades. But outwardly, the band’s formation was born in the desire to connect with society and the problems most urgently facing it. Rich in the sound of both delta and desert, the unusual but evocative instrumentation blends musical worlds to convey an urgent message of social awareness against the rising tide of exclusion and human indifference.

The word bokanté means “exchange” in Creole, the language of vocalist Malika Tirolien’s youth growing up on the Caribbean island of Guadeloupe. Now living in Montreal, she stands among musicians from 4 continents, each one accomplished in their own right and well versed in music far beyond that of their point of origin. Five-time Grammy award-winning guitarists Michael League, Chris McQueen, and Bob Lanzetti (all from Snarky Puppy), percussion legend Jamey Haddad (Paul Simon, Sting), pedal and lap steel virtuoso Roosevelt Collier (Lee Boys, Karl Denson), and celebrated percussionists Keita Ogawa (Banda Magda, Yo-Yo Ma) and Weedie Braimah (Christian Scott) come together to create a diverse ensemble rich in groove, melody, and soul.

Michael League comments, “Though the ensemble is multi-lingual, multi-cultural, and multi-generational, we all feel connected as musicians and people. And in combining our different accents I feel that there is a strangely common and poignant sound, one that can reach and relate to listeners around the world.”

Their 2023, Grammy nominate release, History finds them exploring further, dressing folkloric instruments including the Arabic oud, West African ngoni and North African guembri, the bass lute favoured by Morocco’s Gnawa maalems, in western clothes.  Bokante’s founder has long been a student of instruments from elsewhere. League has learned Turkish percussion in Istanbul and traditional guembri techniques from Gnawa mentors. He has immersed himself in the oeuvres of such feted Malian musicians as Ali Farke Touré and ngoni- wizard Bassekou Kouyaté.

With lyrics sung mainly in lead singer Malika Tirolien’s Guadeloupean Creole, her honeyed voice channels a zeitgeist recently focused on issues including identity, decolonisation and alternative histories. The only song sung in English is title track ‘History’ with its Prince-esque guembri riff which League describes as, “intending to show the power of the band.” 

Three albums and two Grammy Nominations later, Bokante are going strong.  The depth of talent within the band has produced a sound unlike any other. With a simple mission in mind for Bokanté, League says the primary focus is simple – to make good music.

 

Ada Montellanico

Ada Montellanico è autrice e cantante tra le più importanti e innovative della scena jazz italiana. Ha collaborato con artisti di fama internazionale, tra i quali Jimmy Cobb, Lee Konitz, Paul McCandless, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Danilo Rea, partecipando con successo di critica e di pubblico a numerosi e prestigiosi Festival italiani ed esteri. Interprete straordinaria dalla voce calda e sabbiosa, grande ricercatrice di repertori inusuali ed originali, ha saputo come nessun’altra trovare una magica fusione tra lingua italiana, jazz e improvvisazione. Tappa fondamentale della sua carriera è il 1996, quando incide “L’altro Tenco” con Enrico Rava. La profonda sensibilità con cui rilegge in chiave nuova il repertorio meno frequentato del cantautore piemontese, rivela una particolare capacità di far aderire il suo intimo mondo emotivo alle esigenze della narrazione. La ricerca di unire la nostra tradizione cantautorale più colta e il linguaggio afroamericano approda ad altre importanti incisioni come Ma l’amore no (1997) per arrivare a Danza di una ninfa, realizzato per Egea nel 2005 insieme ad Enrico Pieranunzi, che rappresenta un vero e proprio evento discografico per la particolarità e la novità di contenere quattro testi inediti di Tenco, musicati per la prima volta dalla Montellanico e dallo stesso Pieranunzi, su concessione della famiglia Tenco. Nel 2006 pubblica per Stampa Alternativa il libro Quasi sera. Una storia di Tenco, biografia musicale del cantautore. L’originalità, la competenza e la sensibilità di donna e di cantante con cui affronta la vita dell’uomo e dell’artista Tenco, fa di questo libro un vero successo di vendite, seguito da numerosi apprezzamenti anche dalla critica specializzata. Nel 2008 escono due altri importanti lavori discografici: Il sole di un attimo nel quale l’artista romana appare non solo come straordinaria interprete, ma anche come originale e sensibile compositrice. Nello stesso anno è protagonista della prestigiosa serie del“Jazz Italiano 2008” uscita per la rivista L’Espresso, con un’inedita incisione “live” del suo “Omaggio Billie Holiday”. Sia i concerti relativi a questo progetto che il cd, ristampato e distribuito in edicola nuovamente nell’agosto del 2016, hanno avuto un forte consenso da parte del pubblico e della critica. Nel 2012 è uscito per Incipit/Egea il CD “Suono di donna”, progetto trasversale nel quale si rende omaggio alle donne compositrici. Ada in questa occasione si presenta con un ensemble completamente rinnovato, una sorta di brass band dalle originali sonorità, che vede la partecipazione e gli arrangiamenti del grande trombettista Giovanni Falzone. A gennaio 2017 sempre per Incipit Records è stato pubblicato Abbey’s Road, un appassionato omaggio a un’artista leggendaria quale Abbey Lincoln. Un album di grande maturità in cui Ada affronta brani che appartengono al repertorio più impegnato della Lincoln come quelli legati alla lotta per i diritti civili. Anche in questa occasione sceglie una formazione atipica per una voce e cioè senza strumenti armonici. Continua il sodalizio artistico con Falzone che collabora nuovamente nella doppia veste di trombettista e arrangiatore. Si aggiungono all’ensemble i talentuosi giovani Filippo Vignato al trombone, Matteo Bortone al contrabbasso e Ermanno Baron alla batteria. Il progetto ha avuto una straordinaria accoglienza da parte del pubblico e della critica ed è stato accolto da numerosi importanti jazz festival italiani. WeTuba (Incipit Records), progetto discografico del 2021, conferma l’originalità della ricerca artistica della Montellanico attraverso il carattere innovativo delle composizioni dal profondo contenuto e la singolarità di un organico formato da Michel Godard alla tuba e al serpentone, Simone Graziano al piano e fender rhodes, Francesco Ponticelli al contrabbasso, Bernardo Guerra alla batteria e Paolo Fresu alla tromba e flicorno come ospite speciale. L’ultimo lavoro di prossima incisione è Canto Proibito, audace progetto incentrato sul prezioso repertorio barocco italiano rielaborato in chiave totalmente personale grazie agli arrangiamenti di Giovanni Falzone e la scelta della stessa originale formazione pianoless del progetto su Abbey Lincoln. Ha un incarico di docenza a cattedra per il corso di Canto jazz presso il Conservatorio L. Perosi di Campobasso. Dal 2014 ha affiancato all’intesa attività artistica un forte impegno per la valorizzazione e il riconoscimento del jazz in Italia. Ha fondato e ricoperto il prestigioso ruolo di Presidente in MIDJ, Associazione nazionale Musicisti di Jazz e nell’Associazione Il Jazz Va a Scuola. È stata per tre anni Vicepresidente del Consiglio Superiore dello Spettacolo. Attualmente è Presidente della Federazione Il Jazz Italiano, organismo di grande rilevanza nazionale presieduto precedentemente da Paolo Fresu.

CANTO PROIBITO Ada Montellanico quintetto featuring Giovanni Falzone Il progetto uscirà per Incipit Records/ Egea distribuzione a Febbraio 2024 Canto Proibito è la nuova proposta di Ada Montellanico, artista tra le più rappresentative del jazz italiano, instancabile ricercatrice di progetti audaci, incentrati su un’idea di suono di gruppo sempre molto innovativa e sulla scelta di repertori di grande interesse, non solo musicale ma anche socioculturale. Negli ultimi progetti artistici ha voluto soffermarsi sull’espressività femminile come nell’album “Suono di donna” (del 2012), nel quale l’attenzione era rivolta alle artiste che nella storia della musica si sono dedicate alla composizione, alla direzione d’orchestra, all’arrangiamento, ruoli storicamente desueti per le donne; oppure a lavori discografici di grande successo incentrati su due eccelse interpreti come Billie Holiday e Abbey Lincoln, quest’ultima rappresentativa anche del movimento per i diritti civili della popolazione afroamericana. Ada ha sempre avuto una forte predilezione per l’aspetto narrativo e il mondo della “canzone” rielaborato sempre in chiave jazzistica, e ora, continuando questo percorso, la sfida si è concentrata sull’epoca del medio-tardo barocco, secolo denso di grandi cambiamenti, tra cui la rivoluzione scientifica, la nascita di una nuova classe sociale, l’apertura del primo teatro pubblico. L’arte nel ‘600 vive un’era estremamente florida e significativa, le donne si affacciano sulla scena culturale, la musica diventa espressione di affetti, di passione, nasce la monodia. Ma a queste profonde trasformazioni si contrappongono forze conservatrici, soprattutto a Roma in cui esisteva il proibizionismo ad opera delle autorità ecclesiastiche, che imponevano divieti e censure: il teatro era considerato luogo di perdizione, gli spettacoli furono interdetti, alle donne fu proibito esibirsi pubblicamente sulle scene, essendo considerate da sempre esseri perturbanti e pericolosi, e per i ruoli femminili subentrarono i castrati, ragazzi a cui in età pre-puberale veniva inflitta una atroce violenza. Ma nonostante tutto la musica persistette nei palazzi dei nobili aristocratici e fiorirono pagine di scrittura straordinarie cariche di sensualità e ricche di qualità e vigore. Da qui nasce il nome “Canto Proibito” che vuole narrare questo secolo impetuoso e affascinante attraverso magnifiche composizioni degli autori più rappresentativi di quella epoca: Handel, Scarlatti, Caldara, Cesti, Carissimi, Cavalli, Barbara Strozzi e Francesca Caccini, entrambe meravigliose e rare compositrici di quei tempi. Per affrontare un progetto così ambizioso e complesso, e per poterlo restituire attraverso una lettura personale e moderna, rispettosa dell’aspetto melodico ma aperta all’improvvisazione, Ada ha scelto nuovamente di affidare gli arrangiamenti a Giovanni Falzone, artista tra i più innovativi della scena attuale, a cui è legata da un forte sodalizio nato da oltre dieci anni, a partire dall’album “Suono di donna” a cui è seguito nel 2017 il riuscitissimo “Abbey’s road”. E proprio per l’originale alchimia sonora creata nel tributo ad Abbey Lincoln, Ada ha voluto per questa nuova avventura musicale la stessa formazione, costituita da Falzone alla tromba e da straordinari musicisti che ormai rappresentano la nuova espressione del jazz italiano: Filippo Vignato al trombone, Jacopo Ferrazza al contrabbasso ed Ermanno Baron alla batteria. Ada Montellanico Voce Giovanni Falzone Tromba e arrangiamenti Filippo Vignato Trombone Jacopo Ferrazza Contrabbasso Ermanno Baron Batteria.

10 Luglio 2024

ARENA DEL PORTO TURISTICO