Festival Internazionale del Jazz
Edizione 1971
La storia del Pescara Jazz
Pescara Jazz 1971
Ancora un festival del jazz? Certo. E per molte, buone ragioni, e soprattutto per questa: perché il jazz è una musica vivissima, che offre sempre, ai suoi cultori, delle sorprese, e a tutti un panorama ogni anno diverso. Così ogni anno, è possibile offrire al pubblico, anche a Pescara, della musica sostanzialmente diversa da quella presentata in precedenti occasioni e offrire un quadro che, per le caratteristiche stesse del jazz (che è una musica fondamentalmente improvvisata) resta in larga misura imprevedibile.
Ancora una volta, nel determinare il cartellone della manifestazione, che quest’anno giunge alla sua terza edizione, non ci si è prefìssi di dimostrare alcuna tesi, o di seguire particolari orientamenti critici. Si sono semplicemente scelti i musicisti migliori che fosse possibile scritturare in questo momento, in Europa, cercando di ottenere la collaborazione di alcuni artisti di grande prestigio, i cui nomi sono scritti a grossi caratteri in tutte le storie del jazz.
Gli artisti invitati quest’anno a Pescara appartengono a diverse scuole, e persino a diverse “ere” jazzistiche. Uno, Joe Venuti, può addirittura essere considerato uno dei creatori della nostra musica, di cui contribuì a definire il linguaggio, nei primi anni venti. Seguendo il criterio cronologico, si può citare subito dopo Ella Fitzgerald, che è sulla breccia dall’epoca d’oro dello Swing, e cioè dagli ultimi anni Trenta (ed è proprio necessario ripetere qui che nessuna cantante di jazz o di musica leggera, da allora, è riuscita a superarla?). Oscar Peterson e Gerry Mulligan, altri due prestigiosi protagonisti di questa rassegna, hanno fatto i loro clamorosi esordi quasi simultaneamente, sul finire degli anni quaranta. Peterson si affermò subito come uno dei più dotati pianisti che il jazz abbia avuto; Mulligan fu uno dei principali responsabili del rilancio del jazz, nei primi anni cinquanta, dopo la crisi del bebop e il periodo di “austerity” in cui dominò il cosiddetto cool jazz.
Gli altri gruppi invitati rappresentano diversi aspetti del jazz moderno: il trio di Irio De Paula, presenterà il cosiddetto “jazz samba” e cioè la bossa nova jazzificata; Jaki Byard, che si esibirà da solo, farà sfoggio della sua tecnica, della sua versatilità, delle sue grandi doti di showman; Hampton Hawes, indimenticato protagonista del jazz californiano, offrirà al nostro ascolto il suo nuovo trio e le sue rinnovate concezioni musicali; il quintetto di Hutcherson-Land, infine, alla sua prima esibizione in Italia, si preannuncia particolarmente agguerrito e “advanced”. Tutto sommato, ci sarà da divertirsi.
Arrigo Polillo
Pescara Jazz 71
BOBBY HUTCHERSON QUINTET
GERRY MULLIGAN QUINTET
OSCAR PETERSON TRIO
ELLA FITZGERALD